C’era, molto tempo fa, agli inizi del secolo scorso, un gruppetto di artisti che, standosene a Parigi, rifondava l’arte occidentale scoprendone radici e motivi di rivoluzione, anche nell’arte primitiva, africana… Picasso, Modigliani e i loro amici. Gran momento, ma s’erano dimenticati i sapori, gli odori di quell’arte. Tentar di capirla senza conoscerne le valenze “quinquo-sensoriali” e limitarsi al visibile era un bel po’ riduttivo. Andrea Benetti, un austero europeo ci ha messo naso, papille gustative ed arte. Il padano Benetti ha dell’Europa le miglior qualità: continente piccolo, ma in grado di recepire, vivere, elaborare il mondo, riraccontarlo, anche con molta ironia. Benetti affronta, giocoso e senza remore, senza preoccuparsi da quanto tempo esista il tempo e cos’abbia il tempo detto e… produce torte! Pasticciere da muro, attento ad attaccare miscele estreme di caffè e cacao col vinile alle tele racconta, non da graffitaro, ma da rupestre, che la più gran meraviglia non è cacciare il bisonte ma rifarne uno con gli stampini da cioccolato …primitivo contemporaneo, pasticciere, maestro dell’arte, sorriso in un andarivieni di austeri pasticcioni…