"L’arte Neorupestre” di Angelo Catano
Nel corso degli abituali viaggi nell’arte, capita di incrociare fenomeni e situazioni che empaticamente destano emozioni e costringono ad una sosta non prevista lungo l’itinerario.
È accaduto con Andrea Benetti.
La sua opera si rivela ammaliatrice per chi ha rincorso, avido di colori ed intemperanze, le tracce di Mirò, Matisse, Klee, Depero e, in tempi più recenti, Nespolo, Donzelli e Lodola.
È una festa per gli occhi e per l’archivio iconico presente nel cervello.
Benetti sciorina il suo dizionario fatto di immagini codificate ed attraverso il loro uso, quasi vocaboli pronti a comporre frasi sempre nuove, tesse racconti che affondano in un esistere ancestrale.
Si definisce “Neorupestre”, si autolimita in un “ismo”, ma non lo è.
È un giovanotto del terzo millennio, scaltro e carico di conoscenze ed esperienze che gli permettono di attivare, con disinvoltura, una prassi ludica nel comporre e svolgere l’esecuzione dei propri temi.
Affermo questo concetto in quanto il bagaglio tecnico e le capacità da pittore di Andrea Benetti, rischierebbero l’auto-estinzione se volesse chiudersi in questa “riserva”.
Un concetto, un’epoca, non sono di stimolo alla ricerca: sono paletti che non devono delimitare la naturale curiosità di chi ha fatto dell’arte la propria ragione di vivere.
Prof. Angelo Catano |
Professore di Plastica Ornamentale, di Tecniche e tecnologie della decorazione |
di Storia dell’illustrazione e della grafica pubblicitaria |
Accademia di Belle Arti di Foggia |