Critiche, articoli e presentazioni tratte da cataloghi e giornali

In questa pagina, cliccando sul più “+” alla vostra sinistra potrete leggere l’introduzione delle critiche, delle recensioni e delle prefazioni dedicate all’opera artistica di Andrea Benetti. Una parte dei testi è tratta da cataloghi pubblicati in occasione delle mostre del pittore emiliano. Dopo alcune righe di testo della recensione, o dell’articolo di giornale, troverete la menzione dell’autore e la qualifica in basso a sinistra. Per la lettura integrale del testo, dovete cliccare sulla scritta a destra “Leggi tutto >”.  

Critiche recensioni arte pittura

Nel testo di presentazione di una precedente mostra (Colori e suoni delle origini – 2013) ho già avuto occasione di parlare delle semplificazioni grafiche delle immagini che animano le tele “neorupestri” di Andrea Benetti, mettendo in evidenza come nei suoi lavori si ritrovino forme e figure in bilico tra un passato arcaico, che implode fino all’espressività dell’uomo primitivo, e un futuro ipertecnologico. I suoi pattern stilizzati di automobili, aeroplani, scooter…

 
Silvia GrandiDocente e Ricercatrice di Storia dell’Arte Contemporanea
Facoltà di Lettere e Filosofia  ·  Dipartimento Arti Visive  ·  Università di Bologna

Gombrich dedica le pagine d’avvio del suo fondamentale The Story of Art alle pitture ritrovate nell’Ottocento nelle grotte di Altamira, in Spagna, e di Lascaux, nella Francia meridionale, origine tribale della straordinaria vicenda della storia dell’arte occidentale. Un cammino linguistico lungo e articolato che sin dagli inizi del secolo appena trascorso ha registrato sussulti di non poco conto e che, discostandosi dai canoni e dagli statuti propri dell’arte…

 
Massimo GuastellaProfessore di Storia dell’Arte Contemporanea  ·   Unisalento
Responsabile scientifico del labTasc  ·  Università del Salento ·  Lecce

Il fascino del passato non è certo cosa nuova nell’esperienze dell’arte: ce ne rende testimonianza quella lunga sequela di esplorazioni tradotte in movimenti o correnti sovente presentate nella loro denominazione con il prefisso “neo”. Un’adozione che in diversi casi ha coinciso con il carattere di un revival, in altri ha significato il riconoscimento di valori da adottare, oltre gli stessi trascorsi del tempo, come espressione di una creatività trasferita nella sua perenne attualità…

 
Ada Patrizia Fiorillo
Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea
Dipartimento di Studi Umanistici  ·  Università degli Studi di Ferrara

In principio era il nome. Ma non in senso teologico, ma in senso linguistico. La nominazione della cosa applica ad essa il confine _la definizione_ dunque i limiti del nome. Ti estì? Si chiede Socrate: cosa è qualcosa, cosa è questa cosa. Il paradigma del linguaggio indoeuropeo colonizza la cosa, che appare nella giurisdizione del concetto invece che nella materialità del suo essere causa. Dunque la domanda che cosa è l’arte è una domanda mal posta…

 
Stefano Bonaga
Docente di Antropologia filosofica
Università di Bologna

La sperimentazione delle nuove tecnologie applicate alla produzione artistica genera sorprendentemente, per una sorta di contrappasso, un inaspettato interesse verso lo studio delle antiche tecniche sfruttate dagli artisti dei secoli passati, nella convinzione che da questo confronto con le pratiche millenarie possa scaturire l’opportunità di proporre al pubblico nuovi messaggi formali sostenuti dal retaggio delle antiche…

 
Stefano PapettiDirettore dei Musei Civici di Ascoli Piceno
già Professore di Storia dell’Arte Moderna
Università degli Studi di Macerata
già Professore di Museologia, Critica artistica e del Restauro
Università degli Studi di Camerino

Il primo uomo che tracciò su una parete un segno intenzionale, o vi lasciò la sagoma della propria mano come se fosse la proiezione di un’ombra, cambiò per sempre le sorti della propria specie. Quella linea, incisa piuttosto che pitturata, quell’impronta in positivo o in negativo, segnavano uno scarto irreversibile rispetto all’agire del resto dei viventi e lo ponevano – per restarvi definitivamente…

 
Paolo Francesco CampioneProfessore di Storia dell’Arte Contemporanea  e  Museologia e Storia del Collezionismo
Università di Messina

S’intitola “Astrattismo delle origini” e raccoglie venticinque opere di Andrea Benetti. La mostra, a cura di Toti Carpentieri, che sarà inaugurata alle 18.30 nel castello Carlo V di Lecce, propone un ciclo di lavori recenti, da cui emerge un lessico ancestrale connesso – al contempo – con i linguaggi delle avanguardie astrattiste europee del XX secolo…

 
Lorenzo MadaroProfessore di Storia e Metodologia della Critica d’Arte
Accademia di Belle Arti di Lecce
Professore di Storia dell’Arte contemporanea
Accademia di Belle Arti di Brera · Milano

Questa mostra rappresenta un’evoluzione dell’esposizione “VR60768. anthropomorphic figure”, tenutasi alla Camera dei Deputati nel 2015, che si arricchisce di nuovi elementi e installazioni. E’ un evento di “contaminazione artistica”, in cui i tratti netti sicuri e immaginifici, siano essi dipinti con ocra o incisi su pietra, di ignoti artisti preistorici dialogano con le opere di arte neorupestre di Andrea Benetti. È un’occasione di incontro tra gli archeologi e l’artista. È un’opportunità…

 
Ursula Thun Hohenstein
Professoressa del Dipartimento di Studi Umanistici
Presidente del Sistema Museale di Ateneo
Università degli Studi di Ferrara

«L’uomo di Lascaux creò dal nulla il mondo dell’arte, nel quale ebbe inizio la comunicazione fra spiriti.»
Georges Bataille, Lascaux. La nascita dell’arte, 1955.
Nel suo scritto cardine, Gillo Dorfles segnava i tre punti fondamentali per comprendere un’opera d’arte della sua (e nostra) contemporaneità: il segno, il gesto e la materia. Nell’arte contemporanea, nelle diverse accezioni…

 
Tiziana Fuligna
già Prof. Storia dell’Arte Contemporanea
Università di Urbino

È con particolare entusiasmo che ho dato il mio assenso ad ospitare e promuovere – negli spazi della università di Bari – il progetto “Colori e suoni delle origini” di Andrea Benetti, presentatomi con grande passione da Stefania Cassano, in quanto ritengo che, contribuire a diffondere il messaggio di pace e di rispetto dei diritti umani, endemico alla pittura delle origini di Andrea Benetti, sia un ottimo modo per promuovere la cultura e l’arte…

 
Antonio Felice Uricchio
Magnifico Rettore dell’Università di Bari Aldo Moro

VR60768 è la sigla di un raro reperto del Paleolitico, ma per chi non è un esperto archeologo questa stessa sequenza alfanumerica potrebbe essere scambiata per un “stringa”, ovverosia un codice genetico digitale capace di trasmettere una moltitudine di informazioni come, ad esempio, un programma, un brano musicale o un film caricati sul web; anzi, potrebbe trattarsi addirittura di un’intera enciclopedia multimediale dove i vari media si fondono per darci un’esperienza…

 
Giuseppe Virelli
Professore del Dipartimento delle Arti Visive
Università di Bologna

Come lo spazio, così il tempo è sempre stato visto come una categoria fondamentale in cui si inscrive la condizione umana. Questo misterioso compagno di avventure con il quale abbiamo un rapporto contrastante di amore e odio, un conflitto tra piacere e nostalgia, tra rassegnazione e consapevolezza ci pone di fronte alla dura realtà del suo trascorrere incessante e senza remissioni. Il consumarsi degli anni, l’alternarsi delle fasi della vita…

Simona Gavioli
Professoressa di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea
Accademia di Belle Arti di Catanzaro

Due mila anni fa la croce era il patibolo per chi si era macchiato di gravi delitti. La storia e l’archeologia riferiscono di uomini crocifissi. Il lenzuolo della sindone porta l’immagine di un uomo crocifisso mostrando chiaramente le ferite in corrispondenza dei polsi e del piede. L’immagine corrisponde esattamente a quanto i Vangeli ci dicono di Gesù di Nazaret. Per la storia la croce ricorda l’uccisione di un innocente, ma per i credenti ha anche un altro significato ben più grande…

 
Fiorenzo Facchini
Professore Emerito di Antropologia  ·  Università di Bologna

Le immagini sono per l’Homo sapiens del Paleolitico superiore la più antica forma di proiezione della realtà e vengono fissate sulle pareti delle caverne in funzione delle sue necessità vitali. Per questa originaria moderna umanità cavalli ed uri dominano lo scenario delle rappresentazioni nelle più importanti grotte paleolitiche europee, da Lascaux ad Altamira fino alle più emozionanti rappresentazioni dei rinoceronti, bisonti e cavalli…

Donato Coppola
Professore di Paletnologia, Archeologia della Preistoria e Civiltà pre-classiche
Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Quando e in che forma l’Uomo ha iniziato a produrre simboli, a comunicare il proprio sapere, la percezione del mondo e della società a cui apparteneva attraverso immagini, segni ed opere artistiche? Questioni che attanagliano filosofi, antropologi culturali, sociologi e quanti operano nel mondo delle Scienze Cognitive, ma alle quali può fornire risposta solamente una ristretta categoria di scienziati, archeologi e paleoantropologi impegnati nell’esplorazione dei più antichi archivi antropici…


Marco Peresani
Professore di Archeologia della Preistoria
Dipartimento di Studi Umanistici  ·  Università di Ferrara

L’arte delle caverne si presenta nella piena maturità sin dalle prime manifestazioni, a Grotta Chauvet come in altre cavità dell’Europa occidentale, dove grandi pannelli con figure di felini, cavalli, cervi e pachidermi dell’era glaciale, il mammut e il rinoceronte lanoso, venivano impostati sulle pareti illuminate con le torce a creare suggestivi giochi di ombre e luci. Alle note pitture policrome delle Grotte di Lascaux e di Altamira, ammirate e citate a più riprese da Pablo Ruiz Picasso, si aggiungono…


Matteo Romandini
Professore di Antropologia fisica e tafonomia
Università degli Studi di Padova

Nel corso degli abituali viaggi nell’arte, capita di incrociare fenomeni e situazioni che empaticamente destano emozioni e costringono ad una sosta non prevista lungo l’itinerario. È accaduto con Andrea Benetti. La sua opera si rivela ammaliatrice per chi ha rincorso, avido di colori ed intemperanze, le tracce di Mirò, Matisse, Klee, Depero e, in tempi più recenti, Nespolo, Donzelli e Lodola. È una festa per gli occhi e per l’archivio iconico presente…


Angelo Catano
Professore di Plastica Ornamentale, di Tecniche e tecnologie della decorazione,
di Storia dell’illustrazione e della grafica pubblicitaria
Accademia di Belle Arti di Foggia

A Milano, lo Spazio Theoria ospita la mostra personale di Andrea Benetti (Bologna, 1964), pittore, fotografo e disegnatore bolognese la cui ricerca indaga e rielabora la tradizione della pittura rupestre. Il progetto «Prehistoric Wave», a cura di Luciana Apicella, raccoglie un corpus di 20 lavori creati con pigmenti di 40mila anni fa, rinvenuti nella grotta di Fumane (VR) ed è realizzato in collaborazione con i Dipartimenti delle Arti dell’Università…

 
Francesca Interlenghi
Curatrice e Critica d’Arte
Il Giornale dell’Arte

“Finalmente ho trovato il mio maestro” pare dicesse, ma non se ne hanno prove certe, Pablo Picasso al cospetto dell’enigma dei dipinti di Lascaux. Certamente, la scoperta fortuita delle grotte di Lascaux in Dordogna ebbe un forte impatto sulla cultura europea del Novecento sia sotto il profilo della fascinazione segnica, che si incontrava perfettamente con le varie ricerche di riduzione dei linguaggi formali, sia sotto il profilo filosofico e scientifico che si interrogava sui significati…

 
Marzia Ratti
Critica e Storica dell’arte
già Direttrice delle Istituzioni Culturali del Comune della Spezia

Noi abbiamo creduto che forse nel meraviglioso vi è qualcosa di della verità. Andrea Benetti è un artista e quindi un poeta: così una sera, non per scherzo, ma sicuramente con animo allegro, perché l’arte deve essere anche gioia, nacque l’idea dell’arte “Neorupestre”. Nei mesi successivi alla conversazione di quella sera, che poi si era protratta durante la notte, ci mettemmo a studiare e poi riflettere che…


Gregorio Rossi
Curatore del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America
già Curatore del padiglione dell’IILA “Natura e sogni” alla 53. Biennale d’Arte di Venezia

Andrea Benetti, artista bolognese, si presenta nei mesi di marzo e aprile alla Galleria St’Art con la sua personale. Questa è formata da una quindicina di opere su tela e paragonabile, come esprime il titolo, a un piccolo dizionario. Ogni opera che Benetti crea è, infatti, una sua personale spiegazione e definizione di un concetto, di una parola, di un tema. Dal ciclo della vita alla televisione, dall’equilibrio ecologico alla donna, fino ancora all’informazione…

Carolina Lio
Curatrice del Museo d’Arte Contemporanea di Lucca

Ma sui frame materici di Essentia, che formano territori ameni, desertici, infuocati, si innestano scene di caccia come quelle dei camuni, filtrate però attraverso un linearismo giocoso, quasi fumettistico, di sapore pop. È l’immaginario Neorupestre di Andrea Benetti, che intrattiene un singolare dialogo con quei pittori della generazione precedente alla sua che hanno promosso il ritorno a una pittura ”selvaggia” come Markus Lüpertz o A. R. Penck. Benetti compie però un passo ulteriore, perché alleggerisce le tinte sul pastello e le impasta con hennè e caffè, ma…

Pasquale Fameli
Ricercatore del Dipartimento delle Arti  ·  Università di Bologna

C’era, molto tempo fa, agli inizi del secolo scorso, un gruppetto di artisti che, standosene a Parigi, rifondava l’arte occidentale scoprendone radici e motivi di rivoluzione anche nell’arte primitiva, africana… Picasso, Modigliani e i loro amici. Gran momento, ma s’erano dimenticati i sapori, gli odori di quell’arte. Tentar di capirla senza conoscerne le valenze quinquo–sensoriali e limitarsi al visibile era d’un bel po’ riduttivo…

Umberto Zampini
Curatore e critico d’arte

Sono tante le varie tappe del percorso “arcaico“, ma non è ancora definito l’inizio e il percorso da considerarsi un vero e proprio “viaggio“ nell’inconscio del primitivo artista rinato. Per aiutare lo spettatore a rinnovare lo sguardo, per cambiare la percezione di se stesso riflesso nel percorso iniziatico del racconto, l’artista impiega dei supporti specifici: invecchiati. I simboli, in senso proprio del termine, vivono e si accoppiano con la danza…


Christian Parisot
Presidente dell’Amedeo Modigliani Institut Archives Lègales  · Paris-Rome

Tutto nelle tele delle Croci di Andrea Benetti parla di gioia, di serenità, di natura, di certezza nella Risurrezione, nonostante la croce sia strumento di supplizio, di morte e di morte terribile, perché strumento destinato alla pena più ignominiosa, riservata ai malfattori più abbietti. E questa evidenza gioiosa èè immediatamente trasmessa dalla ricchezza, dalla luminosità e dalla gamma della tavolozza usata dall’Autore…

Fernando e Gioia Lanzi
Direttore e Vice Direttore
Museo della Beata Vergine di San Luca  ·  Bologna

A ben guardare, non possiamo non condividere quel richiamo al “doveroso rispetto per la natura e per l’essere umano” su cui Andrea Benetti si dilunga nei primi righi o quasi del suo Manifesto dell’Arte Neorupestre, conferendo all’arte il dovere/diritto di ripartire “simbolicamente dalle proprie origini”, possedendo i simboli “una forza pari soltanto alla forza della natura; quella stessa natura con cui dobbiamo ritornare in armonia e ricominciare a rispettare e ad amare”…

Toti Carpentieri
Critico e storico dell’arte

L’arte “neorupestre” di Andrea Benetti non è fatta su pietra, nè su parete rocciosa: è fatta su tela. Non ci si aspetti, dunque, un artista con le mani callose e frante, munito di martello e scalpello, sudato e sporco di schegge e di polveri. Al più lo insudiciano qualche macchia di olio, o di hennè o di colore. L’arte “neorupestre” è, dunque, una – finzione; una finzione nella quale – per parafrasare Gorgia – è più saggio chi si lascia ingannare…

 
Dario Scarfì
Comune di Siracusa  ·  Assessorato alle Politiche Culturali e UNESCO
Coordinatore del Padiglione “Sicilia” alla 54. Biennale di Venezia

Il lavoro pittorico di Andrea Benetti parte dalla constatazione dell’infranta armonia, della primigenia e ormai interrotta integrazione, tra uomo e natura. Sussisteva, certo, in antico, un timore panico nei confronti della Grande Madre; ma anche quando “la natura non rappresentava una minaccia, l’uomo la rispettava, con il rispetto che si deve ad una divinità”. L’uomo moderno – scrive sempre l’artista – ha “distrutto un incantesimo… 

 
Carlo Fabrizio Carli
Critico e storico dell’arte ·  Curatore di varie edizioni del Premio Michetti
Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “La Quadriennale di Roma”

Tra i partecipanti al Premio d’arte Michetti, in corso a Francavilla al Mare (CH) c’è anche il bolognese Andrea Benetti, chiamato a concorrere per la sezione “Arte e ambiente” con le sue pitture Neorupestri. Nella mostra allestita al Museo Michetti dal titolo “Diorama italiano – Arte e ambiente”, a cura di Carlo Fabrizio Carli, propongono una riflessione su temi tradizionali come il paesaggio e il recupero di antiche radici culturali…

Paola Naldi
Giornalista e critica d’arte

L’arte segue i modi della vita e si altera a seconda delle epoche nella quale viene creata; il mondo attuale esige fruibilità immediata, fagocita immagini ed informazioni e la rapidità con la quale la rappresentazione figurativa può venire assimilata diventa segno discriminante per l’accettazione o il rifiuto di essa. Ma se il concetto che si esprime in una risoluzione visiva è legato ad un mondo veloce e spesso confuso…

Chiara Filippini
già Ricercatrice del Modigliani Institut  ·  Paris–Rome
già Curatrice del Centro Documentazione e Ricerca A. Modigliani

L’Assemblea legislativa presenta al pubblico la mostra “Timeless Shapes”, di Andrea Benetti, artista bolognese che, insieme alla curatrice, Elisa Mazzagardi, conducono il pubblico in un ponte ideale tra l’origine dell’arte preistorica e il linguaggio espressivo dell’ arte contemporanea. Le prime forme di rappresentazione artistica non sono realizzate né a fini estetici né a fini decorativi; il loro significato va ricercato nell’ambito della simbologia, nella creazione di forme, pitture, graffiti volti ad allontanare le forze della natura avverse e ad intervenire con riti propiziatori sugli eventi…

Emma Petitti
Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna

C’è un fil rouge che lega Andrea Benetti a Venezia, la città che ha ospitato nel 2009 la 53° Biennale, nella quale l’artista emiliano ha presentato il suo Manifesto dell’arte Neorupestre, dove traccia le linee di una poetica che si richiama alle prime forme espressive prodotte dall’uomo preistorico, simboli e segni impressi, primo linguaggio artistico umano che Benetti ripropone nelle sue opere affollate di geometrie, forme astratte, motivi zoomorfi e antropomorfi…

Gaia Giorgetti

Giornalista e scrittrice

“Il mondo esisteva prima dell’uomo ed esisterà dopo l’uomo, e l’uomo è solo un’occasione che il mondo ha per organizzare alcune informazioni su se stesso”: si tratta di una frase di Italo Calvino, tratta da un’intervista del 1967 alla Gazette de Lausanne. Una riflessione che, se ad una lettura immediata pare stabilire un radicale ordine di importanza – l’impermanenza dell’uomo versus la permanenza del mondo, della realtà, della natura…

Luciana Apicella
Giornalista e curatrice d’arte

Cesare Brandi teorizzò la formulazione dell’immagine e la costituzione dell’oggetto, questi due elementi risultarono essere molto importanti al fine di riuscire a comprendere il lavoro e l’opera di un artista. Il Iato che separa la formulazione dell’immagine e la costituzione dell’oggetto rappresenta la chiave di lettura dell’arte e dell’artista. Quando guardiamo le opere di Benetti è come se fossimo trasportati al centro di questa grande officina alchemica…

 
Francesco Elisei
Curatore del padiglione della Moldova alla 52. Biennale d’Arte di Venezia
Curatore del padiglione dell’IILA alla 53. e 54. Biennale d’Arte di Venezia

Ho conosciuto di recente l’arte contemporanea di Andrea Benetti, ospitata in numerosi musei e collezioni private e accolta alla Biennale d’arte a Venezia: ho potuto captarne la sua poetica, la sua forza comunicativa e la sua profonda ammirazione per l’universo primigenio. È artista assiduo, caparbio nella manifestazione di dissenso e di diniego nei confronti del mondo moderno, lucidissimo nell’esaltazione dell’ “abstràhere” come “exemplum vitae”…

Bruno Chicca
Professore all’Università Primo Levi   ·  Critico e storico dell’arte

Sono infatti rimasta molto affascinata da questo originale progetto in cui l’artista ha voluto reinterpretare e riproporre secondo il suo senso artistico alcune opere di pittura rupestre rinvenute nella Grotta di Fumane e risalenti al Paleolitico, quindi oltre 40.000 anni fa. La particolarità che però rende il progetto unico nel suo genere è l’aver potuto utilizzare, per le parti cromatiche, dei residui derivanti da reperti archeologici di quell’epoca, quali terriccio, ocra e carbone…

Francesca Barracciu
già Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali e al Turismo

Scrivendo delle opere di Andrea Benetti per altre occasioni espositive, ho avuto modo di mettere in risalto quanto i suoi soggetti si possano mettere in relazione con forme artistiche arcaiche, connesse con una modalità pittorico–espressiva che ci riporta alle atmosfere degli artisti primitivi o pre-moderni, dove il mondo fenomenico e realista, ricco di dettagli icastici e descrittivi, sparisce in favore di una simbologia iconica semplificata e ridotta…

Silvia Grandi
Docente e Ricercatrice di Storia dell’Arte Contemporanea
Facoltà di Lettere e Filosofia  ·  Dipartimento Arti Visive  ·  Università di Bologna

Il contrasto alla violenza di genere è divenuto ormai argomento da cui non si può prescindere, vista l’entità e la gravità del fenomeno che colpisce le donne a livello mondiale, quale prodotto di una società che ancora oggi può essere definita patriarcale in molti ambiti. La violenza da parte degli uomini colpisce donne di ogni età, provenienza, livello socio-culturale, come emerge ormai da molti anni dall’esperienza dei Centri Antiviolenza…

 
Susanna Zaccaria
già Assessore alle Pari Opportunità
Comune di Bologna

La suggestione dell’antichissima Grave delle Grotte, e la magia dei percorsi sotterranei, riattiva la parte più arcaica della nostra memoria umana, fa riaffiorare dentro di noi le tracce di quegli antenati che cercarono sottoterra e tra le rupi un rifugio dalla violenza delle intemperie e dal rischio delle fiere, animando così quei luoghi impervi di un primordiale senso di dimora, di focolare, di casa. La pittura rappresentò in quei tempi remoti…

Silvia Godelli Assessore alle Attività Culturali della Regione Puglia

Arte e natura. È questo il connubio che propone il progetto “La pittura neorupestre”. Le Grotte di Castellana – una meraviglia naturale della nostra Terra di Bari – ospiteranno le opere di Andrea Benetti, ideatore e firmatario del “Manifesto dell’arte neorupestre”, presentato nell’edizione del 2009 della Biennale di Venezia. “Ripartiamo da quella pittura rupestre, che l’uomo primitivo…

Francesco Schittulli
già Presidente della Provincia di Bari

Mi sono sorpreso nel vedere queste piccole cose, piccole solo nelle dimensioni. Conoscevo Andrea già da tempo, da un po’ lo seguivo con interesse, di lui mi colpiva quella passione trascendete l’oggi, egli era già nel domani. Mi piaceva il suo linguaggio pittorico, quella nemesi sotto traccia dell’appassionato, ma quelle tavolette che mi ha mostrato mi hanno fulminato. Mi sono sentito come quando Diego Martelli vide…

Roberto Sabatelli
già Direttore della Pinacoteca Amedeo Modigliani

Un’atmosfera densa, dove spazio e tempo, vista e udito si mescolano, in un movimento ritmico costante fatto di sinestesie percettive. L’orecchio intercetta freddi tappeti sonori di sintetizzatore dove ritmicamente cadono minimali pulsazioni elettroniche mentre l’occhio viaggia tra linee ed immagini, simbologie arcaiche, colori squillanti e forme astratte nel fermo immagine di una tela. Ci troviamo nell’universo senza coordinate…

Alice Amadei
Critica d’arte

L’inedita personale di Benetti è rappresentata da un corposo numero di opere, n.32, su tela, tutte molto accattivanti, non solo per la tecnica eseguita, ma anche per il messaggio di amore e pace contenuto in ogni singolo dipinto. L’impianto compositivo accoglie forme primitive che ricordano le prime civiltà. Campeggiano sulle sue tele, rigorosamente preparate con pigmenti e sostanze naturali, come il cacao, segni e simboli, avvolte…


Carmelita Brunetti
Storica, Critica d’arte e Direttrice Responsabile di “Arte contemporanea news”

Il bisogno di tornare al principio della forma e della comunicazione è il centro gravitazionale di Andrea Benetti, protagonista della mostra a cura di Toti Carpentieri, in corso nelle sale del castello Carlo V di Lecce. Lo fa recuperando quell’Astrattismo delle origini, del quale l’artista bolognese rivendica i capisaldi, traducendolo in uno stile uniforme che mixa pittura e incisione, cloisonnisme e vivacità cromatica. Incide la superficie di gesso steso sulla tela e le tonalizza con sostanze naturali (olio, karkadè, caffè, cacao, curcuma), creando campi destinati ad ampie stesure di colore a olio. Il dato tecnico…

Marinilde Giannandrea
Giornalista, curatrice e critica d’arte

Tra i piaceri che La dolce vita può offrire, uno dei più raffinati è di certo costituito dall’arte, in particolare quella contemporanea. Di pittori italiani viventi capaci di regalare intense emozioni, riconosciuti nella propria maestria a livello internazionale, non ce ne sono molti: uno di questi è senza dubbio Andrea Benetti, che nel 2006 ha presentato alla Biennale di Venezia il Manifesto dell’Arte Neorupestre. In un mondo invaso dal consumismo e dalla materialità, dal futile e dalla falsità, l’artista formatosi…

Chiara Giacobelli
Giornalista e scrittrice

La tecnica assunta non è mai neutra e indifferente, al contrario essa impone un peso decisivo, condiziona il contenuto, il “che cosa” si vuole esprimere. Il detto fatidico di Marshall McLuhan “il medium è il messaggio” trova una prova eloquente nelle pitture di Andrea Benetti. Come negli antichi mosaici bizantini o nelle pitture medioevali, le figure di Benetti risultano radicalmente schiacciate sulla superficie; la terza dimensione…

Silvia Grandi
Docente e Ricercatrice di Storia dell’Arte Contemporanea  ·  Facoltà di Lettere e Filosofia  ·   Dipartimento Arti Visive  ·  Università di Bologna

Ci sono immagini che scorrono davanti ai nostri occhi senza penetrarli, immagini inerentemente vuote di significati anche se attraenti dal punto di vista estetico, le si guarda, si commenta la loro bellezza e poi le si dimentica, perse nel sovraffollamento della nostra memoria e confuse nella sovraeccitazione dei nostri sensi. Altre immagini, magari viste di sfuggita, intraviste in condizioni di luce precarie, in situazioni non adatte alla contemplazione invece rimangono…

Andrea Marrone
Scrittore e critico d’arte

Terre colorate, ruggini ed incisioni danno vita a contemporanei petroglifi i cui soggetti non sono più bottini di caccia e lotte tra i primi uomini e animali, ma i simboli più acclamati della nostra era: macchine, areoplani, treni, la mitica Vespa 50 special, mezzi di trasporto che permettono all’uomo 3.0 di essere sempre inMovimento e che Andrea Benetti utilizza per ricondurci invece indietro nel tempo, come è solito fare attraverso la sua Arte Neorupestre…

Ilaria Schipani
Curatrice e critica d’arte

In tutti questi anni fra i vari eventi culturali che si sono organizzati, sembrerebbe che mai sia stata allestita una mostra di pittura che ora invece avremo modo di ammirare dal 9 al 25 settembre. Si tratta dunque di un evento importante per le nostre Grotte che ben si coniuga con le opere dell’artista Andrea Benetti. Ben si coniuga perchè la Grave, una delle caverne più famose…

Francesco Tricase
già Sindaco del Comune di Castellana Grotte (BA)

Dell’opera di Andrea Benetti in questo scritto mi voglio occupare della sua invenzione e del suo stilema definiti Arte Neorupestre; un concetto pittorico che ha dato vita all’estensione di un Manifesto presentato e pubblicato alla Biennale di Venezia del 2009. Già la lettura di questo manifesto fa comprendere che Benetti, pur mutuando da uno studio di quanto rappresentato in un’epoca risalente a trenta o quarantamila anni prima…

Gregorio Rossi
Curatore del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America
Curatore del padiglione “Natura e sogni” alla 53. Biennale d’Arte di Venezia

La pittura Neorupestre del bolognese Andrea Benetti approda a Roma, insieme alle opere dei maestri del ’900. La mostra che si chiama “Portraits d’artistes”, annovera dipinti di Amedeo Modigliani, Giorgio De Chirico, Andy Warhol, Keith Haring, Max Jacob, Mario Schifano, Carlo Corsi, Jules Pascin, Guido Cadorin e dall’11 novembre, quando verrà inaugurata a Palazzo Taverna, anche la “Donna preistorica” dell’artista bolognese…

Andrea Rinaldi
Giornalista

Si è svolto con grande successo di pubblico l’incontro organizzato qualche giorno fa e patrocinato dall’Anfe Marche (Associazione nazionale famiglie emigrati) che ha visto la presenza in città del noto artista di successo mondiale Andrea Benetti. L’incontro, voluto dal presidente dell’Ente morale marchigiano, il professor Rocco Fazzini…

Emidio Premici
Giornalista

Ogni forma d’arte è il risultato di una complessa analisi di sintesi tesa a catturare e ad esprimere l’elemento indivisibile, una emozione, uno stato d’animo. I graffiti fatti sulla superficie delle caverne dall’uomo primitivo sono forma primigenia di comunicazione, non solo di emozioni ma anche di informazioni. L’evoluzione della specie ha portato a scindere tra emozioni e informazioni…

Stefano Elefante
già Assessore alla Cultura del Comune di Castellana Grotte (BA)

Sono passati circa nove mesi da quando Andrea Benetti, incuriosito della realtà delle Grotte di Castellana sotto l’aspetto culturale e non esclusivamente scientifico e turistico, ha proposto questo progetto: una mostra di pittura Neorupestre all’interno di una caverna millenaria. In un primo momento l’idea sembrava alquanto bizzarra e complessa, ma istintivamente ho espresso…

Maurizio Tommaso Pace
già Presidente delle Grotte di Castellana
Assessore alla Cultura del Comune di Castellana Grotte (BA)

La sala Ercole di Palazzo d’Accursio ospita, fino a fine mese, la mostra “Colori e suoni delle origini”. Le opere dell’artista Andrea Benetti, accompagnate dalla musica di Frank Nemola, in un dialogo tra passato e presente che guida l’uomo verso la riscoperta dei sensi. Da sabato 13 aprile è possibile visitare, a Bologna, presso la sede del Comune (Palazzo d’Accursio, Piazza maggiore 6), la mostra di arte contemporanea…

Maria Daniela Zavaroni
Giornalista e Critica d’arte

Se le immagini ormai da sole non bastano ad attirare nell’entourage artistico anche i non addetti ai lavori allora è giusto che l’arte s’ingegni e si apra, facendo conoscere il suo potenziale latente. È questo il caso della mostra aperta ieri nella Sala d’Ercole di Palazzo D’Accursio, sede comunale di stampo medievale, trasformata in cuore pulsante di alcune importanti iniziative bolognesi…

Paola Pluchino
Giornalista e Critica d’arte

Il 25 novembre 1960 – data dell’assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, uccise su ordine del dittatore domenicano Rafael Trujillo – è diventato un appuntamento importante a livello mondiale, ovvero la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, sancita da una risoluzione dell’ONU nel 1999. Una data importante che molte donne ma anche molti uomini celebrano annualmente per non dimenticare…

Silvia Grandi
Docente e Ricercatrice di Storia dell’Arte Contemporanea
Facoltà di Lettere e Filosofia  ·  Dipartimento Arti Visive  ·  Università di Bologna

Inaugurerà sabato alle 18, Volti contro la violenza. Questo il nome dell’esposizione fotografica dell’artista bolognese Andrea Benetti che, fino al 13 dicembre, occuperà la Manica Lunga di Palazzo D’Accursio. La mostra, dedicata alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha il patrocinio del Comune e della Regione. <<Sono entusiasta di questa iniziativa che, tramite diciotto sguardi, farà riflettere al solo passaggio – ha spiegato Susanna Zaccaria…

Zoe Pederzini
Giornalista

Riscoprire l’arcaico per dare un nuovo senso al presente. È la poetica sottesa al Manifesto dell’arte Neorupestre ideato dall’artista bolognese Andrea Benetti le cui opere sono esposte a Bari fino al 26 marzo 2014 presso la sala centrale dell’ ex Palazzo delle Poste nell’ambito della mostra “Colori e suoni delle origini”. Il vernissage, lo scorso 28 febbraio, si è avvalso di una suggestiva performance musicale…

Enzo Garofalo
Giornalista

Nel luglio 2010, è stato invitato al LXI Premio Michetti, la prestigiosa rassegna internazionale d’arte contemporanea, che si svolge, dal 1947, al Museo Michetti. A novembre 2010, è stato invitato ad esporre a Roma, a Palazzo Taverna, sede dell’Amedeo Modigliani Institut Archives Lègales – Paris–Roma, alla mostra “Portraits d’Artistes”, in compagnia delle opere di Modigliani, De Chirico, Andy Warhol, Keith Haring, Schifano, Jacobs…

Simone Soldera
Giornalista e scrittore

Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di Bologna ha aperto ieri le sue porte ad Andrea Benetti, ideatore del Manifesto dell’Arte Neorupestre, per la presentazione alla stampa di “B. P. Before Present” una mostra, curata da Simona Gavioli, che dal 18 maggio al 27 giugno permetterà di ammirare le sue opere, entrando in quello che può essere considerato uno degli hotel più rappresentativi della città…

Giuliana Di Gioia
Giornalista

Il bagatto nell’atelier d’invenzione si fa carico di arguzia. È sapore di tradizione distante, invenzione e creazione assola, è rimando nei percorsi dell’oblio dell’immaginazione, di mondi e di forme ancestrali. È la ruota del tempo, centrifuga di storie vicine e lontane. L’artista traspone le premesse, la divinazione è compiuta, la preistoria è invocata. Con giudizio onirico stempera la pittura, muove per inerzia, con surreale accadimento…

Lucas De Laurentiis
Critico d’arte

Un artista bolognese che è arrivato alla Biennale, al Premio Michetti, agli Archivi Modigliani e, ora, a Roma in mostra con De Chirico, Modigliani, Andy Warhol, Schifano, Keith Haring. Andrea Benetti ha 46 anni, è nato, vive e lavora a Bologna. La sua città, da dove non vuole andarsene, ma dove dipinge le sue tele quasi scolpite, con calchi, tinture di caffè, di hennè e cacao, mischiati ad acrilici o colori ad olio…

Gaia Giorgetti
Giornalista e scrittrice

Andrea Benetti, artista bolognese già ospitato più volte in gallerie e musei oltreoceano, ricorda l’11 settembre nell’università americana della propria città. Un curioso intreccio di sensibilità e confini e un gesto creativo, per invitare a rinascere dalle macerie, fare tabula rasa della violenza e ricominciare mettendo in gioco l’unico antidoto possibile: la pace. Attraverso la forza dell’arte, la Johns Hopkins University…

Luciana Cavina
Giornalista e critica d’arte

La Grave delle Grotte di Castellana dunque, diviene la tribuna d’onore di quest’arte benettiana (che non ha nulla da invidiare ai suoi contemporanei in fatto di rappresentazione della realtà), pioniera di un nuovo modo di intendere  –anche– il turismo culturale. Al di là, quindi, della vocazione originaria e naturale delle grotte di “contenere” la vita, si scopre questa nuova tendenza a immagazzinare l’arte per renderla fruibile…

Marilena Rodi
Giornalista

Torna alla pittura e i suoi quadri iniziano a prendere il largo tanto che, come si legge nella sua biografia, oggi sono presenti nelle collezioni d’arte delle Nazioni Unite a New York, del Vaticano, della Camera dei deputati a Roma, e del Ministero di giustizia e dei diritti umani a Buenos Aires. Ultima tappa questa mostra bolognese e l’entrata nella collezione del Mambo con la donazione da parte dell’artista di un dipinto ad olio, visibile per ora…

Paola Naldi
Giornalista e critica d’arte

L’opera d’arte al tempo dei bit ha cambiato la sua natura. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato non solo il modo di percepire il mondo esterno, ma soprattutto il modo di come l’artista si mette in gioco. Se nel 900 il museo è il luogo dove l’arte vive e fa discutere di sè, la rete, oggi, diventa il punto di incontro di una grande agorà virtuale e in cui tutti partecipano alla creazione artistica. Ma c’è di più, questo grande fratello della conoscenza…

Pierfrancesco Pensosi
Professore di “Teorie e Tecniche dei Nuovi Media” alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università statale di Perugia  ·  Giornalista e critico d’arte

Fino al 16 settembre saranno in mostra 42 opere scelte dell’artista bolognese Andrea Benetti alla galleria civica d’arte contemporanea Montevergini, in Ortigia. La mostra si intitola «Il simbolismo nella pittura neorupestre» a cura di Dario Scarfì, Gregorio Rossi e Sabrina Collina. Le 42 opere sono di grande formato e si focalizza l’attenzione su quello che è, a tutti gli effetti, un neo–simbolismo in cui vivono ominidi stilizzati…

Cetty Piccione
Giornalista

È un ritorno alle origini ciò che propone Andrea Benetti nel suo Manifesto dell’Arte Neorupestre, un “regresso”, o sarebbe meglio dire progresso, verso un sentire e vivere più primitivo e profondo. In una società ormai sempre più indifferente nei confronti dell’ambiente e concentrata solo sulle apparenze e mezzi di comunicazione dai linguaggi criptici che escludono il contatto umano, l’artista riflette sul sistema che ci governa come marionette e pensa alla preistoria…

Ilaria Schipani
Critica e Curatrice

L’arte non è mai stata così antica e attuale allo stesso tempo. “Pittura neorupestre”, la chiama non a caso il suo ideatore Andrea Benetti. Le forme primitive di bisonti, cavalli e scene di caccia, quelle che si intravedono a Lescaux in Francia o ad Altamira in Spagna, superano i confini temporali e diventano pop. Merito dell’originalità di Benetti, per il quale la vera avanguardia sta nel sapersi guardare indietro. La pittura torna allora alle origini…

Anna Puricella
Giornalista

Una prima assoluta nel luogo più suggestivo: con la “pittura Neorupestre”, personale dell’artista bolognese Andrea Benetti – personalità di spicco dell’arte contemporanea, ideatore e firmatario del Manifesto dell’Arte Neorupestre, presentato nel 2009 alla 53esima Biennale di Venezia – le Grotte di Castellana debuttano come singolare location del panorama artistico. La mostra allestita nella Grave, caverna di ingresso delle Grotte, e curata da…

Emanuele Caputo
Giornalista

Quel tentativo di raccontare il mondo a parete, sulla nuda roccia, attraverso uno schizzo stilizzato, impressione visiva che l’uomo primitivo sentiva il bisogno di rendere con strumenti essenziali e immediati, è più di un rudimentale istinto artistico; è simbolo di un rapporto con il mondo più sano e più intelligente di quello che noi oggi viviamo. Questa la filosofia di Andrea Benetti (classe 1964, bolognese) ideatore dell’arte Neorupestre…

Sonia Cosco
Giornalista e critica d’arte

Dalle immagini anch’esse sbiadite dei libri di storia, le pittura rupestri torneranno a farsi ammirare nel luogo più naturale: le pareti di una grotta. E quale location migliore delle grotte di Castellana per rievocare le antiche caverne dove, più di novemila anni fa, gli uomini affidavano alla pittura il compito di tramandare la propria cultura, dalle tecniche di caccia ai riti religiosi. Si chiama “la pittura Neorupestre” il progetto con cui il pittore…

Vincenzo Chiumarulo
Giornalista

L’arte, barometro organico delle intuizioni fondamentali dell’essere e segno esteriore del suo destino: una definizione generale che sembra infinitamente flessibile, ma che in effetti si rivela estremamente esigente nella prassi esistenziale e non può essere pienamente applicata che ad un piccolissimo numero di “avventurieri del cuore, della testa e della tavolozza”. Come si riconoscono questi creatori di una specie rara? Attraverso…

Roberto Sabatelli
già Direttore della Pinacoteca Amedeo Modigliani

L’intento di questa esposizione internazionale è quello di dare un senso più completo possibile alla fase del miroir, in diversi aspetti figurativi e astratti, interpretativi o fotografici, in cui l’artista rispecchia tutte le sue testimonianze e quelle dei suoi modelli reali o immaginari. Il furore delle immagini nel 2010 sembra aver preso forma in Cina, proprio di riflesso all’Europa, come se gli artisti cinesi avessero reinventato il ritratto…

Christian Parisot
Presidente dell’Amedeo Modigliani Institut Archives Lègales  ·  Paris–Rome

Nella varia umanità che affolla le platee emergenti dell’arte, Andrea Benetti rappresenta una speranza, una vera speranza. Egli è pittore. Parole desuete in un contesto in cui la pittura, quella fatta con il pennello e con l’anima, è messa all’angolo. È proprio per questo che è una speranza; colto ed intelligente ha compreso che il futuro non sta nel mezzo, ma nella ricerca del concetto poetico. Se il mezzo è…

Gregorio Rossi
Curatore del Museo di Arte Contemporanea Italiana in America
Curatore del padiglione “Natura e sogni” alla 53. Biennale d’Arte di Venezia

La sua pittura, che fonde i colori ad olio con elementi naturali quali cacao, caffè, karkadè ed hennè, si ispira ai segni che l’uomo primitivo tracciava sulle pareti del grotte per invocare il divino o, semplicemente, per un’esigenza di espressione. Andrea Benetti ha esposto in prestigiose rassegne e le sue opere sono annoverate nelle collezioni di gallerie e musei in tutto il mondo. Nel maggio scorso il pittore ha incontrato gli studenti del corso…

Antonella Gallone
Giornalista e critica d’arte

Quattro opere realizzate dall’assemblaggio di diversi materiali (plastica, legno, carta, metallo, gessetti) collocate nell’atrio del centro studentesco. “Ovviamente si tratta di un omaggio alle vittime” – spiega Benetti – . Ma ci siamo sforzati di andare oltre, considerando anche il dolore degli amici e dei parenti e il dolore delle tante persone che, come me, sono sensibili a catastrofi come questa. Sentimenti forti che hanno portato poi Benetti…

Paola Naldi
Giornalista e critica d’arte

La pittura neorupestre di Andrea Benetti, invita a fare un passo indietro a quelle che sono le origini della nostra specie umana, agli istinti primordiali dell’uomo e alla necessità di un rapporto più stretto con la natura e con quelle che sono le forme più semplici e immediate di comunicazione, tra le quali appunto l’espressione artistica, la caratteristica che ci accomuna forse più di ogni altra all’uomo primitivo. In particolare l’uomo di Cro–Magnon…

Diletta Iacuaniello
Critica e Curatrice d’arte

Le sue opere sono esposte Collezione d’Arte del Quirinale, all’avveniristico Museion di Bolzano, al MamBo di Bologna e al Palazzo di Vetro di New York. Dopo aver fatto fare alla sua arte Neorupestre, rivisitazione del simbolismo della pittura primitiva nella quale si accampano oggetti in bilico tra un passato arcaico ed un futuro ipertecnologico, il giro del mondo, Andrea Benetti torna a Bologna con la mostra…

Luciana Apicella
Giornalista e curatrice d’arte

“Dalla roccia alla tela · Il Travertino nella pittura Neorupestre”, questo il titolo della mostra di Andrea Benetti al via dal 2 fino al 20 aprile, nelle splendide sale di palazzo dei Capitani. L’inaugurazione è in programma sabato pomeriggio, alle ore 18. Ospite sarà Frank Nemola, musicista di Vasco Rossi, che si esibirà in una performance musicale. L’artista Andrea Benetti…

Lorenza Cappelli
Giornalista

Velocità, aggettivo qualitativo o nome proprio? Non entrando, e non volendo approfondire il trattato della pittura di Leonardo da Vinci, Andrea Benetti si basa sullo studio della costruzione interna delle sue opere, dove la velocità interpreta la ripartizione degli elementi plastici, pittorici e grafici. Come quella del corpo umano, o quella di una “macchina”, questa velocità è discreta, e qualche volta si fa persino dimenticare…

Christian Parisot
Presidente dell’Amedeo Modigliani Institut Archives Lègales  ·  Paris–Rome

«Astrattismo delle origini» nelle opere di Andrea Benetti in mostra al castello di Carlo V a Lecce: prende il via oggi alle 18:30 la personale dell’autore bolognese. È un alfabeto, quello dell’artista bolognese, «costituito da forme e immagini (allusive e illusorie) extradimensionali dal contorno netto e dalla stesura cromatica piatta», come annota nel catalogo il curatore Toti Carpentieri…

Lorenzo Madaro
Professore di Storia e Metodologia della Critica d’Arte
Accademia di Belle Arti di Lecce
Professore di Storia dell’Arte contemporanea
Accademia di Belle Arti di Brera · Milano

Era una tiepida domenica di ottobre quando incontrai la prima volta Andrea Benetti, artista contemporaneo, nel suo atelier in una bella casa del novecento sulla collina dell’Osservanza a Bologna. Alto, massiccio, gentile, si contrapponeva come l’artista vero alla sua sterminata produzione artistica che, invadendone le pareti mi sembrò lo avvolgesse quasi a proteggerlo dalla realtà luminosa al di la garbate bifore della…

Stefano Ricciardi
Professore di Lettere e scrittore

Da sempre l’arte pittorica racconta il tempo, la cultura e la società cui appartiene. La pittura ed il disegno sono stati la prima forma di comunicazione esistente, attraverso la quale l’uomo ha iniziato ad esprimere se stesso, i propri sentimenti, i propri ideali ed il proprio modo di porsi rispetto al mondo. Sin dalla notte dei tempi, ancor prima di sviluppare un linguaggio proprio, l’uomo sente l’esigenza di rappresentare la realtà che lo circonda…

Diletta Iacuaniello
Critica e Curatrice I.A.P. Italian Art Promotion
Presentare il Maestro Andrea Benetti a Bari, nella mia città, il luogo che ho da subito scelto come sede per allestire una sua mostra e far conoscere il messaggio endemico alle sue opere, è per me un grandissimo onore. Si realizza un sogno lungamente accarezzato, per cui ho appassionatamente lavorato per molti mesi. in un periodo storico – quello che stiamo vivendo – in cui per l’arte e la cultura in genere…

Stefania Cassano
Presidente dell’Associazione di promozione Culturale ed Artistica “AnimARSi”

Esiste una storia prima della Storia, in cui i fatti e le esperienze, oltre che in forma puramente orale, di cui non è dato averne traccia, vengono tramandati in forma visiva e in forma materiale, attraverso pitture rupestri e costruzioni megalitiche: la Storia che cerca un varco e si manifesta attraverso le forme. Tempo e Spazio compenetrano quella materia a cui l’essere umano, ininterrottamente dalla sua comparsa…

Corrado Rozzi
Ingegnere studioso di fenomeni
legati all’arte primitiva

Quando vidi per la prima volta l’arte di Andrea Benetti, rimasi colpita dalla carica che quella tipologia di dipinto, realizzato su bassorilievo, sprigionava, mutuando in maniera elaborata ed intelligente, quella che è l’origine della pittura, ovvero la pittura rupestre. Le figure possono fungere, all’interno della tela, da simboli isolati, come fossero reperti di una catalogazione archeologica, oppure essere inserite in un contesto dinamico…

Sabrina Collina
Curatrice

A Benetti, il nuovo per il nuovo non gli interessa, la sua è una ricerca a tutto tondo nella sensibilità dell’animo umano, la pittura, la fotografia, la musica interagiscono e si compenetrano in una forma d’arte integrata, retaggio di percorsi effettuati nel suo vivere. Oggi è così, la pittura formale, ovvero quella da cavalletto, prende sempre maggiore respiro da una interpretazione plurisensoriale ed interattiva. Le strade che conducono alla perfezione…

Roberto Sabatelli
già Direttore della Pinacoteca Amedeo Modigliani

All’alba della vita, quell’uomo impaurito ed affamato, tracciava segni sulla parete rocciosa e quei segni erano la vita o la morte, in una danza lugubre per la sopravvivenza. Se questo è vero, quell’uomo primordiale, coperto solo da una pelle animale, si confrontava con la creazione in una preghiera ancestrale e sublime. Tutto ciò è nel profondo del nostro sentire; il segno, il sogno, la preghiera ad un Dio, la fame e la paura. Vedo tutto ciò…

Gregorio Rossi
Curatore del Museo di Arte Contemporanea Italiana in AmericaCuratore del padiglione “Natura e sogni” alla 53. Biennale d’Arte di Venezia