"Quelle pitture Neorupestri di Andrea Benetti” di Paola Naldi
Tra i partecipanti al Premio d’arte Michetti, in corso a Francavilla al Mare (CH) c’è anche il bolognese Andrea Benetti, chiamato a concorrere per la sezione “Arte e ambiente” con le sue pitture neorupestri.
Nella mostra allestita al Museo Michetti dal titolo “Diorama italiano – Arte e ambiente”, a cura di Carlo Fabrizio Carli, propongono una riflessione su temi tradizionali come il paesaggio e il recupero di antiche radici culturali ma in una visione proiettata verso il futuro che per forza tener conto di argomenti come la sostenibilità e l’ecologia.
Nella definizione di questa sensibilità partecipa Benetti, classe 1964, con le sue opere realizzate con elementi naturali come il caffè, il cacao, il karkadè e l’hennè che sulla tela si amalgamano ad oli e acrilici. Il risultato sono costellazioni di segni e forme geometriche e stilizzate segni grafici e macchie di colore in cui emergono appena figure simboliche del nostro mondo (un aereo, l’auto, navi) ma anche astri e uomini stilizzati che sembrano appartenere ad una cultura arcaica. E proprio le pitture lasciate da uomini primitivi, come quelle ritrovate nella grotta di Altamira, sono il punto di partenza per Benetti nel definire la sua “arte neorupestre”, teorizzata in un manifesto presentato alla Biennale di Venezia 2009.
“Noi dobbiamo ripartire dagli albori dell’uomo e dall’arte primigenia, per ricostruire un nuovo mondo, in cui il rispetto per la natura e per la dignità umana siano finalmente al centro del volere dell’uomo – scrive Benetti – .
“Solo così riaffermeremo la sacralità della vita, ormai perduta in cambio di un miope e vacuo stile di vita, che sta portando la Terra all’autodistruzione.
Ricreiamo le condizioni per “avvolgere” il mondo di amore e di pace”.
Paola Naldi |
Critica e storica dell’arte |
giornalista de’ La Repubblica |