"Dal manifesto dell’Arte Neorupestre alle performance musicali” di Paola Pluchino
Se le immagini ormai da sole non bastano ad attirare nell’entourage artistico anche i non addetti ai lavori allora è giusto che l’arte s’ingegni e si apra, facendo conoscere il suo potenziale latente.
È questo il caso della mostra aperta ieri nella Sala d’Ercole di Palazzo D’Accursio, sede comunale di stampo medievale, trasformata in cuore pulsante di alcune importanti iniziative bolognesi.
Colori e suoni delle origini indica già dal titolo una volontà precisa, un legamento che prende le mosse dal pittorico ma interpola il suono come significante intrinseco delle opere, promettendo allo spettatore un’esperienza estetica e sinestetica.
Accanto alle tele di Andrea Benetti, tavole fortemente bidimensionali che rimandano al contemporaneo per la loro costruzione policentrica e non figurativa, verrà presentata l’opera Fiori di Loto dello stesso Benetti, ultima acquisizione del MAMbo.
Per l’occasione, che sarebbe potuta passare quasi inosservata nel mare magnum delle iniziative, si è scelta la strada della mostra evento, coinvolgendo il polistrumentista di Vasco Rossi Frank Nemola che ha per l’occasione scritto la colonna sonora per i visitatori. Un’esposizione curata dalla docente di Fenomenologia dell’arte contemporanea Silvia Grandi, studiosa visionaria estimatrice di Marshall Mcluhan, promossa tra le cinque eccellenze femminili d’Italia.
Paola Pluchino |
Critica d’arte |